Certo, buona parte del lavoro lo fai tu, tu partecipi attivamente ed accetti questo tipo di vita, tu crei questa illusione e ti ci abbandoni pigramente fino a fartene inghiottire.
Ti sei mai chiesto se questo ti fa star bene? Ti sei mai posto il dubbio che ci possa essere un'altra interpretazione della vita, un'altra strada? Tu sei il punto chiave e, per quanto il luogo in cui vivi e le persone che ti circondano non siano adatte alla tua sensibilità o agli obiettivi che ti sei posto, sei tu che, alla fine, decidi per te.
Questione di credenze
Ho sempre sostenuto che viaggiare apra la mente, regalandoti nuovi, preziosi punti di vista.
I miei viaggi passati sono stati sicuramente molto costruttivi ed ognuno di loro mi ha arricchita moltissimo; ma solo quest'ultima destinazione è riuscita a far crollare definitivamente gli assurdi concetti che mi portavo nella testa da molto tempo.
Ero convinta che la vita fosse una cosa seria, mi avevano detto che non c'è tempo per scherzare, che bisogna darsi da fare in ogni istante, bisogna studiare, bisogna lavorare, bisogna crescere i figli, bisogna tenere in ordine la casa, bisogna... bisogna... bisogna... e poi magari una settimana o due all'anno puoi permetterti (forse) quella tanto attesa vacanza per ripagarti di tanto sforzo.
E si... te lo sei meritato! Ti meriti davvero di far tanta fatica per 351 giorni l'anno perché poi ci sono quei fantastici 14 giorni di premio. 14 giorni??? Ma stiamo scherzando?!!!
No, certo. La vita è una cosa seria, non si può scherzare. Quindi tutti zitti ed andiamo avanti così, che ci piaccia o no, ce lo facciamo andar bene lo stesso.
Un altro modo di vivere: questione di scelte
Ieri mattina sono stata al mare. Il mio compagno aveva il giorno libero, così me lo sono preso anch'io. Abbiamo iniziato la giornata facendo attività fisica in spiaggia, quindi un bagno a mare e poi una riunione informale al bar per decidere su alcuni progetti che vorremmo portare avanti, tra palme, cinguetti degli uccellini ed il rumore delle onde a farci da sottofondo.
Un pranzetto veloce a casa e poi via, puntuali, a prendere la nostra bimba all'uscita del centro estivo. Dopo una bella siesta, di nuovo pronti per andare al mare per le attività della sera: ludoteca all'aperto per la bimba e nella piazza a fianco zumba o thai chi in spiaggia.
Ci capita sempre di incontrare gente conosciuta, quindi le chiacchiere ci accompagnano fino a notte e poi tutti stanchi a casa a dormire.
Oggi al lavoro siamo più carichi e produttivi che mai! Sono finalmente uscita dalla formula “351/14”, adesso decido io quando e quanto.
Fortuna? No, direi di no. Bravura, eccellenza? Neanche. La chiamerei piuttosto consapevolezza, fiducia nella vita, scelte.
La bravura ce l'abbiamo tutti, ognuno di noi è eccellente in qualcosa, bisogna solo diventarne consapevoli iniziando a credere in se stessi, diventare consapevoli della vastità di opportunità che la vita offre, comprendere che non è tutto a senso unico, che la vita non è fatta per faticare e disperarsi, è fatta per gioire e godere di ogni attimo. La vita NON è una cosa seria!
Vuoi fartene una ragione?
Che tutti facciano la medesima cosa, non significa che quella tal cosa sia quella corretta. Che tutti approccino alla vita da vittime piuttosto che da protagonisti non ti obbliga a fare lo stesso. Puoi prendere la vita come meglio preferisci, puoi scegliere di impegnarti nel tuo lavoro senza prenderti quei 14 giorni di vacanze all'anno, rimanendo ugualmente felice ed appagato, sei tu a scegliere.
Ma fattene una ragione... qualunque sia il modo in cui scegli di vivere, la vita non potrà mai definirsi “seria”. Si merita aggettivi più adeguati! La vita può essere gioiosa, folle, a volte imprevedibile... ma sempre, sempre, sempre con un sorriso disponibile per chiunque voglia ed abbia la capacità di accoglierlo.